Napoli ,di origine greca, sino a qualche anno fa era una delle città più famose d’Europa, fu capitale del regno di Napoli e oggi è il terzo comune d’Italia. La politica La abbandonò perché preferì il partito di Lauro ai partiti allora al governo. Una città fiera che non si è mai accodata, nel referendum Istituzionale, voto per la monarchia, ma fu napoletano, il primo Presidente della Repubblica. Ancora oggi è di centrosinistra con un governo nazionale di centro destra e nordista. La festa di Piedigrotta, momento di eccellenza della canzone napoletana, perse ogni suo valore a vantaggio del festival di San Remo, città del nord, largamente sostenuta da finanziamenti pubblici negati al sud. Persino oggi vi sono personaggi come il Sig. Borghezio che si è impegnato a più non posso per far togliere al comune di Napoli le somme utilizzate nel concerto in occasione della Piedigrotta. Ci auguriamo che impieghi le stesse energie per togliere i finanziamenti pubblici allo show di S. Remo.
Riportiamo la gloriosa dichiarazione: «Certe Regioni del Sud imparino la lezione e sappiano che, ove non provveda di suo la Commissione, ci penseremo noi leghisti a denunciare la mala gestione dei fondi pagati dal contribuente europeo e, quindi, anche padano».
Oggi Napoli, a vergogna d’Italia, è sommersa da montagne di rifiuti. Questi se potessero parlare, si esprimerebbero nel linguaggio di quelli che dicono di averlo duro. E’ vile scaricare le responsabilità sul popolo di Napoli e ancor più vile è il comportamento di chi avrebbe dovuto individuare i responsabili e arrestarli, senza parlare di quei politicanti, meschini e falsi, che fino ad ieri hanno finto di non vedere o, addirittura, se ne sono approfittati per farsi belli.
Vorrei che con uno scatto di orgoglio i Napoletani veri, quelli che vivono nel nostro Sud o nel loro Nord, ma ancor più quelli che con il lavoro onorano quest’Italia ingrata nelle diverse terre al di qua e di là dai mari, rendessero un riconoscente omaggio alla loro Città. Inviate una semplice cartolina di arrabbiata protesta, a l Capo dello Stato, un atto che non richiede coraggio nè soldi, ma solo amore, tanto amore, verso questa città che ancora oggi è tra le più belle del mondo.
Tutti dobbiamo ricordare che, centocinquantanni or sono, questa magnifica terra si offrì all’Italia e ammainò la sua bandiera, per abbracciarne un’altra, la stessa che da sempre la ripaga con l’ingratitudine e la mortificazione.