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17 luglio 2010 6 17 /07 /luglio /2010 13:32

 

   

Il pianeta del popolo dei Gorgonzoli   (Parte terza)

Fu giorno, fu sera e fu mattino quando incominciò a soffiare la tramontana, mentre dagli imbiancati monti scendevano i lupi, per il viale delle glorie perdute, incredulo, sfilava russando un Gorgonsiculo fuggiasco. E di là, dove il mare s’incurva per formar un arco tutto tondo, arrivò sferragliando e sforbiciando fannulloni e bamboccioni, il golia riformatore. D’altro arco, ove sempre s’incurva per l’antico mare che dentro vi entra, venia l’esperto di palazzi, scagliando divine quadrelle verso l’Adriano. Dalle redente terre del Gorgoalemanno, con un libretto in mano, urlando e fiammeggiando venia pure l’esperto nel travaglio, Al centro, donde parti lo linguaggio loro, si piazzò a far palazzi un Gorgolducci che all’occhiello aveva un anemone fiorito Al sud, si fermò un Gorgocosentin fuggiasco che entrambe teneva le chiavi del cuor dell’illuminato. Poscia più infondo in basso in basso si piazzò nel buio più fitto una luce fitta fitta che tutto illuminava e essiccava. E là dove poca è la luce e tutto si nasconde, pose Il Gorgodellutrin garbato e con lui, colui che tutto previde, vate supremo, di truffe esperto con un fior di farfarugini in petto che ancor fiorisce.  Con in mano le viole del pensiero s’ergeva il colto protettor dell’arte che si avanzava tra folte schiere di amministrati che a lui gridavan:” aita aita signor della luce, ferma, la scure che ancor ci offende”

E fu così che inizio  sotto il segno della luce il tempo delle riforme Per primo portarono dalle valli il ramato calderone che presto fu ripieno di leggi antiche da bruciare. Quindi si avviarono le riforme tutte a immagine e somiglianza del disceso che era asceso. Tra tutti primeggiava un orso senza denti che ormai tutto aveva moscio. Questi, goloso di patate, strappava bandiere, inventava inni e monete, minacciava rivolte, e insultava, e offendeva a più non posso chi mortificato e schiaffeggiato nel Gorgonsud  s’era nascosto,

Dal suo  grazioso palazzo, che per amor faceva vibrare er core, si dipartiva una potente luce che tutto inondava. Era la Concupiscenza, madre di tutte le gorgonzoliane conoscenze, padrona del desiderio, signora del piacere e dell’amore e con essa un giovane luminoso camminava  e si agitava con una bilancia in mano, mal equilibrata. Era il signor della giustizia con pupille di fuoco e prominenti sopracciglia guardava, inquadrava e richiamava i suoi austeri amministrati che tutti tenevan religiosamente tra le mani una bilancia, forgiata con pregiati metalli che mani esperte avevano ben equilibrata. Essi  protestavano e recalcitravano, invocando Salomone, ma invano.

 Gli angelici illuminati abbeveratesi alla fonte di Lui, uno e trino diffondevano il verbo dell’obbedienza  e del fare senza altro pensare. Lui,amore assoluto, che tutto vedeva e sapeva pensava  e decideva per la libertà  di  tutti. Quando l’opera sua fu compiuta, nulla era più come prima.

E fu sera e fu mattino, luce e libertà imperavano ormai nel mondo nuovo, non più regole, non più strumenti spianti, non più lacci e laccioli, solo Gorgonzoliani, liberi di fare  quanto potevano e chi più poteva faceva. Chi non poteva non disperava perché meno si poteva e meno si faceva e più si sorrideva…  Continua

 

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  • Il brigante
  • Apro gli occhi e dormo un sonno profondo,
profondo più del vasto mare.
Chiudo gli occhi,son desto e... corro, corro, corro. Chi m'insegue? Le Ronde!
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Gli uomini passano le idee res

 

La parabola della vita è fredda e cinica. Essa ha sempre un inizio, un massimo e una fine. Questa è una realtà che gli uomini potenti e non, devono accettare. Diversamente essa procede inesorabile perché non ha bisogno del consenso. Ed è ovvio che la grandezza dell'essere umano sia pari alla dignità che mostra nei momenti difficili.

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Soffia, soffia vento del Sud

 

 

Sud, con la potenza del voto, scaccia, dal tempio della politica   i  rappresentanti corrotti e servi del governo del nord.
Soffa, soffia sempre più forte vento del Sud
 per non essere più servo del Nord
 

Sud:- Un grido di dolore

Basta insulti e umiliazioni. Sono centocinquant' anni che i Nordisti ti mortificano e ti sfruttano, non sei ancora sazio? Ti definiscono Piagnone e usano tutti gli strumenti che hanno per suscitare in te un senso di colpa. Vogliono annullare ogni tua capacità reattiva per farti accettare passivamente e per altri centocinquant'anni il nuovo colpo che hanno preparato. Ancora non ti pesa l'antica valigia di cartone? E tu, mamma del Sud, dov'è tuo figlio?  Forse dorme nella vecchia casa del Nordista che con il suo affitto e con il sudore di entrambi se n'è costruita una nuova?  E tu vecchio, canuto e stanco, da quando non vedi il tuo ragazzo? Verrà a trovarti questo Natale? Lascia pure saltellare sulle tue ginocchia, il suo futuro, intanto prepara la valigia. Devi tenerla pronta, mi raccomando, così lui potrà andare appena il padre, ormai sfiancato, verrà a occupare il posto che avrai lasciato.

 Alza la testa uomo dell'antico regno, ovunque tu sei, in Patria o nel mondo, butta la vecchia valigia e vieni con noi, cammineremo insieme per costruire un Sud libero e migliore. Non più mafia e colonizzatori, non più ‘ndrangheta e corruttori, non più camorra e sfruttatori ma dignità, orgoglio e lavoro    

 

    

 

La mafia-Misteri e assurdità

http://digilander.libero.it/inmemoria/boss_mafiosi.htm

L'indirizzo sopra riportato, vi permette il collegamento con il sito che riporta il curriculum vitae dei capi della mafia siciliana.Il motivo di questa proposta è di seguito riportato. Vi sembrano questi personaggi così descritti avere la cultura e la capacità di gestire un'organizzazione che ha la forza di competere con l'economia nazionale e addirittura con lo Stato. O non sono essi piuttosto dei paraventi necessari per coprire i veri capi della Mafia? Perché lo stato non fa in tempo ad arrestarne uno che è già pronto il sostituto? come si può pensare che un capo della Mafia possa amministrare una si potente struttura con dei "pizzini". Come può essere definito capo mafia un signore che viveva in una baracca e si trastullava a preparar ricotta? Come poteva un "ricottaro", con modesto livello culturale, amministrare una poderosa potenza economica, capace addirittura, di decidere della vita e della morte dei più qualificati rappresentanti della legalità italiana? Non vi sembra più logico pensare che la Mafia abbia in realtà una regia molto più sofisticata e capace di quanto vogliano farci credere? Non credete sia finalmente giunta l'ora di disturbare il vero manovratore? Sino a quando i responsabili potranno continuare a offendere la nostra intelligenza?

Soffia, soffia sempre più forte vento del Sud

I giorni di Giuda e dei pigmei

Nei  giorni 22 e 23 Marzo i pigmei di AN ligi agli ordini dell’onnipotente, scioglieranno AN per confluire nel nuovo partito. Per l’occasione mi permetto di riportare un articolo proposto nel 2005 ad alcuni giornali ma non pubblicato. Lo ripropongo oggi sul mio Blog ritenendolo di estrema attualità.

“ DOVE VA ALLEANZA NAZIONALE ?

Il dibattito avviato da Berlusconi sul partito unico attraversa e provoca fibrillazioni più o meno forti in tutti i partiti della casa delle libertà; tra questi, AN è quello che più ne avverte le problematiche, per cui è comprensibile che i suoi militanti, formatesi alla luce della fiamma, abbiano dubbi e preoccupazioni verso i principi e gli ideali provenienti da altre culture politiche, non sempre condivise, e che dovranno in qualche modo accettare. Così come è legittimo che uomini che tanto hanno dato e raramente hanno avuto si preoccupino di sapere cosa troveranno nel pentolone del partito unico allorquando le "streghe della pallida Ecate" rimescolando e attizzando, avranno completato " l'intruglio" di questa nuova struttura. Lasciatoci alle spalle ciò che fu scelto ed escluso con il congresso di Fiuggi ove vedemmo le lacrime dei vinti, per i quali nessuno aveva programmato o autorizzato il successivo insulto, credevamo ormai chiuso il ciclo delle grandi rinunce, invece ci ritroviamo al punto di partenza, con interrogativi addirittura esistenziali. Ad esclusione della dicitura "nazionale" già sostituita dai fatti col termine federale, quali degli antichi valori supereranno la grande selezione del nuovo prestigiatore? Ci saranno ancora i valori dello stato sociale? Saremo un partito riformista o conservatore? Resteranno le partecipazioni statali o tutto sarà affidato ai grandi capitali e al libero mercato? E la scuola, la sanità, le pensione, quanto di esse verrà posto nelle mani del privato? Ma ancor più, continueranno i cittadini dalle Alpi al mare, compresa "Roma ladrona ", ad avere gli stessi diritti morali e materiali? O avremo cittadini di prima, seconda e terza categoria, come ci sembra essere già in prospettiva? Su questo si interroga oggi il fedele popolo di AN che da Fiuggi continua a dibattersi tra abiure e novità talvolta non facili da condividere e che si appresta per volere di pochi, e senza essere interpellato, ad effettuare un altro e forse ultimo salto. Sembra anche giusto chiederci (e non avremmo voluto farlo) come mai i riformatori Del lavoro altrui nel momento in cui a Fiuggi Si resero conto d'indossare un vestito stretto non prendessero Loro le opportune iniziative volando essi stessi verso altri lidi? Ecco da questo scaturisce lo stato conflittuale nel partito, è questo che genera i diversi frazionamenti nei quali si rifugia e trova il coraggio di continuare buona parte dei sostenitori. Questa situazione, presente a livello nazionale, si riflette nelle regioni, nelle (province e ancor più nei comuni ove le scelte forzate della coalizione hanno talvolta

privato la base del loro punti di riferimento Diciamo pure che il bipolarismo ancora ritenuto garante di democrazia e progresso, ha in realtà ridotto i margini di scelta e di dialogo concentrando il potere nelle mani di pochissimi che non. sempre ne fanno uso appropriato, ha inoltre favorito la formazione

di partiti e partitelli ad personam che hanno polverizzato lo scenario politico nazionale. Il partito, che ci insegnò a cedere il passo all'anziano e a rispettarne il passato, e che è impegnato oggi ad approvare leggi e leggine ad hoc non sempre edificanti, merita certamente maggior considerazione. E allora coraggio uomini di AN, si riapra il dialogo, si ritorni a guardare alla base, si rifletta sul maggioritario, non si abbia paura del proporzionale, ma soprattutto ci si ricordi che Dio c’è ed è Uno. Altro che ripulisti!

Castelforte 01/08/05     Porchetta Vincenzo  Via S. Martino