Là, alla foce del Verde, ove ancora domina la prima signora dell’atomo, è ricorrente in questi giorni una diceria che ci preoccupa non poco. Pare che dal grande pallone, dominante la piana del Garigliano, partano camion carichi probabilmente di scorie che vanno all’estero. Ma la cosa strana è che questi camion sembra non ritornino vuoti ma carichi. A tutti allora sorge spontaneo: (mica portano cose da depositare nel vecchio sito atomico?). Forse le voci sono false, ma è certo, che ancora oggi non sappiamo ove sia situato il deposito nazionale di scorie radioattive per cui la preoccupazione mi sembra legittima.
È dagli anni ’70 che in Italia le scorie sono stoccate in siti “temporanei”, in attesa di una scelta definitiva e cioè la creazione di un deposito nazionale sicuro. Attualmente nell’area vi è il deposito provvisorio D1.
Sin dall’inizio la centrale è stata causa di inquietudini, preoccupazione e tanti misteri. La sua stessa chiusura è rimasta un tantino misteriosa. Oggi sappiamo che nella centrale si sono verificati vari inconvenienti dei quali ricordo solo qualcuno:
a) Febbraio 1970: in occasione della mancanza totale di tensione sul 220Kwh si verificava la mancata alimentazione della linea di emergenza di Suio alla quale si aggiunse il cattivo funzionamento del Diesel, con rischi,.sia pure remoti, di fusione del nocciolo
b) 1976: infiltrazioni di acqua del Garigliano nel deposito delle scorie.
c) 8 agosto 1978: la centrale viene definitivamente chiusa per avaria su uno dei generatori di vapore.
Strenuo sostenitore della nocività della centrale fu l’avv. Marcantonio Tibaldi che restò fermo nella sua convinzione fino alla morte.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1959 e l’attività produttiva incominciò nel 1964. Era una produzione abusiva che si legalizzerà solo nel 1967 con la concessione della (licenza d esercizio). Fu chiusa nel 1978 e da allora domina la piana del Garigliano monito alle genti che si avventurano in cose più grandi di loro.
Non menzionerò il danno arrecato alle popolazioni del territorio ne terrò conto di tardivi interventi riparatori, nulla ci potrà restituire ciò che in tutti questi anni il mostruoso pallone ci ha tolto. Mi auguro solo che le nostre genti sappiano trarre da questa esperienza e dai drammi della Cecenia e del Giappone le giuste conclusioni. Mai più centrali nucleari .
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