Dopo la sorprendente uscita del ministro Gelmini sulla carriera degli insegnanti, ovviamente del sud, ci sembra doveroso far conoscere alla gente dell’Italia che non c’è più, come Lei ha iniziato la sua. Non mi riferisco ovviamente alla sua carriera politica perché come quanto sotto riportato mostra che ha tutte le qualità necessarie per eccellere, ma a quella di avvocato.
“L’unica notizia che la riguarda, verte sulla sua carriera professionale, scandalosamente poco meritocratica. Si scopre che la bresciana Gelmini è diventata avvocato grazie al praticantato (falso) e alla residenza (falsa) in Calabria, cioè nella regione (parecchio meridionale) che ha il record di promozioni all’esame di procuratore, tanto che una legge dello stato ha cercato di correggere questo andazzo scandaloso”.
Il ministro Gelmini, del governo del nord, chiama” transumanza” il mesto spostamento dei giovani laureati del Sud verso il Nord “un fenomeno” dice “ inaccettabile” che danneggia la
continuità didattica delle loro scuole. Le farneticazioni riportate dal famosissimo “il Giornale” venduto da noi unitamente al quotidiano “Latina oggi”, con il sistema pago uno e prendi due, non
capiscono chi paga il secondo, presenta i nostri giovani come usurpatore di posti altrui. In esso si arriva a rimproverarli addirittura il legittimo desiderio, che ogni uomo ha, di poter
ritornare nella terra dei padri. Non conta nulla averli presi per fame estirpandoli dai loro paesi per servire anziché i loro, i figli dei ricchi padroni del Nord. Sfugge questo all’arguto
ministro? O forse preferirebbe arruolarli nel lontano Kenia per poterli pagare con novelle gabbie salariali? Allora ci dica Sig. Ministro perché per la sua abilitazione ha preferito la povera
Calabria alla sua colta e ricca Lombardia? Non pensa di doversi vergognare un po’ o forse non ne è capace. Niente di grave non sarebbe la
sola. Soffia,
soffia sempre più forte vento del Sud.
I pastori
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare. E vanno pel tratturo antico al piano,
Ora in terra d'Abruzzi
i miei pastori quasi per un erbal
fiume silente
lascian gli stazzi e vanno verso il mare: su le vestigia degli antichi padri
scendono all'Adriatico
selvaggio
O voce di colui che primamente
che verde è come i pascoli dei monti. conosce il tremolar
della marina!
Han bevuto profondamente ai fonti Ora
lungh'esso il litoral cammina
alpestri,che sapor d'acqua
nafia la
greggia.Senza mutamentoèl'aria
rimanga ne' cuori esuli a
conforto Il sole imbionda sì la viva lana
che lungo illuda la lor sete in
via. che quasi dalla
sabbia non divaria
Rinnovato hanno verga
d'avellano Isciaquìo, calpestìo,
dolci rumori
Ah perchè non son io co' miei pastori?