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28 febbraio 2014 5 28 /02 /febbraio /2014 10:57

Non sarebbe la prima volta, che proprio il popolo, fosse primo a ribellarsi contro se stesso, speriamo che non lo sia questa volta. Di solito i lupi, che eccellono con le iene in furbizia, riescono a sopraffare ingenui ed onesti, il Cola ne è l'emblema. Se si verificasse oggi con tutte le fonti d'informazione che abbiamo, anche se spessissimo adulterate, non tornerebbe a gran vanto dell’intelligenza e sapienza nostra. Aggredire e sfiduciare gli unici veri difensori del popolo è sciocco, inopportuno e da ingenui. Il lupo, dopo aver divorato le delizie e il ricco pasto, passerà al rimasto, riservando per se anche gli avanzi.

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26 febbraio 2014 3 26 /02 /febbraio /2014 21:31

Mi chiedo perché il M5S è sotto attacco al Senato e soltanto al Senato? E perché è tanto vulnerabile? Dirò la mia, la democrazia me lo permette per fortuna, almeno fino ad oggi. Al Senato le maggioranze succedutesi al potere, non elette dal popolo, non hanno maggioranze sicure, c'è bisogno di altri voti e, secondo me, la caccia è aperta. Essere parlamentare del M5S, non è un affare da 20.000 € come per altri e questo non aiuta certamente il movimento. Inoltre, il grillino è soggetto a regole assai stringenti, indispensabili per gli obiettivi da raggiungere. Il loro mandato è piuttosto, una missione da spendere per il Popolo oggi disorientato, abbandonato e in grande sofferenza . Questo richiede un alto senso del dovere, un forte amore per la Nazione e una grande disponibilità a rinunciare a privilegi spesso inutili, arroganti e alienanti. Una missione, quindi, che torna a porre in primo piano l’onore, il dovere e lo spirito di sacrificio. Ecco, allora, che i più deboli vacillano, e non sarebbe la prima volta. Non vacillò forse Il grande Ulisse al canto delle sirene? perché dovremmo meravigliarci oggi per quanto avviene nel movimento?

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23 febbraio 2014 7 23 /02 /febbraio /2014 23:10

Allegria, allegria, nuovo governo nuove tasse. Il piccoletto, ancora non ha la fiducia e già il suo vice annuncia gabelle, mira ai risparmi degli Italiani. Non c’è da meravigliarsene, non si potrebbe fare diversamente, non è rimasto più nulla da tassare, le fabbriche le hanno distrutte, l' edilizia è morta, l'agricoltura vacilla, l’energia fa venire da piangere. Dove debbono andare a sbattere questi nuovi eroi, voi lo sapete, la loro unica ambizione è sacrificarsi per noi, vogliono metterci la faccia. E allora? Sei rimasta tu vecchietta mia. Pensa nonnina, a quanto puoi fare per questa bella Italia. Pensa nonnina, già tua madre donò la sua fede alla patria nostra, tu, io lo so, non sarai da meno. Oro! Oro alla patria, con i tuoi tartassati bot ci salveremo e potremo continuare a pagare i nostri divini papponi, loro sono l’ultima nostra speranza.

Ed è, da quell' ambiente divino, che ci viene l’unica bella notizia, è Passera che l’annuncia e bussa alle porte. Che volete italiani, ovunque si fallisce e il suicidio la fa da padrone, lui è un imprenditore e la politica è l’unico settore rimasto, rende bene e non si rischia nulla. Ben venuto nel Branco. Mettici anche tu la tua bella faccia, e speriamo che sarà la madre di tutte le facce..

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20 febbraio 2014 4 20 /02 /febbraio /2014 13:58

Un governo strabico e basato su lingue biforcute. "Tu cerchi di fregare me ed io voglio strigliare te e tutti e tre infinocchiamo il popolo" Dimmi tu, Presidente mio, può esistere un governo con due maggioranze l'una contro l’altra armata? Secondo me e i fatti lo provano, vi siete bevuto il cervello. Basta giochetti, comportatevi da persone responsabili e democratiche andiamo al voto. La legge esiste, è ottima e valorizza al massimo l'elettore. I corrotti siete voi e non il popolo che sa come votare, ha le idee molto chiare e spera di potervi mandare tutti a casa con un colpo solo. Ma questo non vi piace, e fate il gioco del Governicchio con il bulletto

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12 febbraio 2014 3 12 /02 /febbraio /2014 19:44

Da quanto detto nei precedenti articoli si evince, che la globalizzazione ha favorito una concorrenza sleale delle nazioni economicamente più deboli a danno delle altre che con grandi sacrifici si erano conquistato un tenore di vita più vantaggioso, oggi minacciato. L’Europa aprendo le porte alle nazioni specie dell’Est non tenne conto delle forti differenze economiche e non si premunì dei necessari accorgimenti per un graduale adeguamento economico dell’Unione. Motivo? A mio avviso, scarsa preparazione e grande incapacità politica dei suoi amministratori. Da quanto detto e dalle pressioni della finanza interessata nasce la crisi, aggravata dalla stupida furbizia di qualche stato, che dalla cosa cercò di trarre vantaggi, certamente solo provvisori. Lo stesso egoismo che in 150 anni portò il Nord d’Italia a fare man bassa dell’economia del Sud, salvo a pagarne oggi le conseguenze. E’ allora necessaria, una politica che metta fine agli egoismi e curi il raggiungimento, senza traumi, degli equilibri economici, se questo non fosse possibile, allora ogni nazione ne dovrebbe trarre le conclusioni. Ciò premesso, la prima cosa da fare è mettere sotto controllo la delocalizzazione, che sta sfasciando le nazioni assicurando una crescita fittizia e pericolosamente divaricante alle nazioni deboli. Voglio allora dare un input su ciò che si potrebbe fare. Si calcoli il valore medio di un operaio compreso il contributo delle pensioni a livello europeo e si predisponga una legge che obblighi le aziende ovunque operino nella comunità a garantire all’operaio uno stipendio minimo virtuale, pari a quello medio individuato, l’eventuale differenza tra stipendio medio virtuale e quello reale vigente nel paese interessato, sia devoluta all’Unione per la creazione di un fondo speciale per sostegno al sistema industriale europeo. Per chiarezza, obbligare l’azienda, indipendentemente dalla nazione in cui opera, a pagare per la mano d’opera almeno il valore medio determinato. Per le nazioni non facenti parte della comunità, si introduca un dazio per contenere la concorrenza sleale. In questo modo non sarà più possibile per le aziende che intendono traslocare trarre vantaggi dalle forti differenze di costi della mano d’opera. Sarà allora possibile fronteggiare con più efficacia il fenomeno della delocalizzazione.

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9 febbraio 2014 7 09 /02 /febbraio /2014 13:21

Ora abbiamo paura, ma la realtà è terribile e nello stesso tempo lampante per la sua semplicità. Un loro operaio costa al massimo quattro euro per ora, il nostro circa 10 euro, oltre le tasse, tante tasse e non solo. A questo punto, dimmi tu cittadino, lavoratore o pensionato da 500 euro al mese, chiedo a te e non al politico, che non ti direbbe la verità, vuoi salire sul carro della delocalizzazione? Lo so, ti fa male il cuore, ma dovevi accorgertene prima, quando questi signori ti imbrogliavano, ti derubavano e votavi comunque per l’amico che, pure, ti fregava. Adesso, sali sul carro o procurati i soldi per pareggiare le differenze. Puoi difendere il nostro plusvalore prendendo il necessario dalle pensioni d’oro, dai super stipendi, dai politici e dai loro infiniti pozzi senza fine, puoi togliere qualcosa anche al tuo misero stipendio, meglio 1000 euro che niente. La ricerca, la tecnologia, l’intelligenza e il lavoro faranno il resto. Non sbbiamo più tempo, dobbiamo sbrigarci, dobbiamo schiacciare la testa al serpente che ci divora, prima che sia troppo tardi, se continuiamo ad aspettare è finita, siamo morti.

Come è potuto accadere?! La sesta potenza economica del modo sta morendo senza reagire. Forza Italiani fermiamo questa gente, questi sciagurati attori, ora di sinistra, ora di destra, non c’è più tempo ora o mai più.

Continua: La proposta (ultima parte 11/02/2014)

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8 febbraio 2014 6 08 /02 /febbraio /2014 06:23

E, lo scempio incomincia. Salta la Chimica, svendono l’Alfa Romeo, regalano Telecom, si ridimensiona l' Enel, massacrano Alitalia ecc. ecc.. E, come accade ai deboli, iniziano le invasioni “barbariche”, cosa per noi non nuova, che fiaccano le forze del lavoro, scompaiono miseramente i Sindacati e si dissolvono nel nulla i diritti dei lavoratori, conquistati con decenni di lotte. E, quando l’osso è ben spolpato, si caricano i migliori resti dello scempio sui carri dei delocalizzatori e si parte. Assistiamo increduli, tremanti, disorientati, sbalorditi all'evento che sa di biblico, e, ora, se ne va anch'essa, la nostra FIAT, la luce dei nostri occhi il nostro cuore, lo fa in silenzio, senza neanche un saluto d’addio, hanno fatto il colpo quelli che ci spiano da sempre, i nostri amici migliori, gli americani, loro non hanno ancora perso la cultura dello scippo. E lo scempio continua pare non debba avere mai fine è la volta di Poste, mentre trema finmeccanica, nostro fiore all’occhiello, si prepara l‘ENI, gigante del petrolio ed altre tante che non ho il coraggio di menzionare, un genucidio, un massacro immenso. Mi sembra vedere le nostre navi salpare le ancore per consegnarsi ai vincitori, ora sono le nostre industrie che vanno, eppure non abbiamo persa nessuna Guerra. la colpa è tua Italiano, ormai c’è solo da sperare che non ripeterai gli stessi errori e che la Provvidenza ti accompagni. Continua domenica 9/2/2014

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6 febbraio 2014 4 06 /02 /febbraio /2014 19:46

La globalizzazione, flagello d'Italia, la dobbiamo tutta alla presunzione e all'arroganza delle Nazioni ricche, le quali ritenevano la ricchezza un bene acquisito in modo definitivo ed irreversibile o, quanto meno, ereditario anche se conquistato sempre più spesso con maniere tutt’altro che degne. E' stato proprio questo atteggiamento anacronistico, con qualche punta di razzismo e certamente superficiale dal punto di vista industriale, che ci regala oggi il disastro economico e industriale del nostro Pese. Per delle persone normali era ovvio e prevedibile che, tolte le frontiere, annullate le protezioni economiche, le nazioni meno fortunate ed economicamente deboli, avrebbero invaso i mercati di coloro che da sempre detengono il monopolio delle ricchezze del mondo. Difatti, i loro prodotti, a costi ridotti e sempre più perfezionati e, talvolta, tecnologicamente all'avanguardia, stanno travolgendo i prodotti tradizionali e, in particolare, quelli italiani, ormai privati, da una banda di somari, della necessaria ricerca. Oggi, gli italiani sembrano preferire le scuola mazzerelle e cerchietti , come quelle gestite dai Sindacati che preparano i sessantenni per l’Industria di Domani. E, man mano che la cultura industriale e l’economia delle nazioni "deboli" cresce aumentano a dismisura le difficoltà dei ricchi, in particolare delle nazioni manifatturiere, povere di materie prime e nelle mani di politicanti inetti, incapaci e corrotti. Continia sabato- 08/02/2014

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5 febbraio 2014 3 05 /02 /febbraio /2014 13:07
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4 febbraio 2014 2 04 /02 /febbraio /2014 19:59

Sembra che in Italia ci si stia attrezzando per delocalizzare l'Inps in Romania e nello stesso tempo stiano cercando, dopo Il Mastrapasqua, la persona più adatta per questo arduo compito. Pare, che l’ideatori del sofisticato progetto, riunitisi in gran segreto, quatti quatti , senza fare confusione, abbiano deciso di orientarsi sul Buonanni, si quel sindacalista di chiara fama, sicuramente antifascista. Dicono che con lui, tutto sarà più semplice, ha esperienza, c’è riuscito così bene con la FIAT , che sono convinti, anche che di questi tempi di traghettatori ce ne sono tanti e tra questi, Lui è certamente il migliore. Non fraintendete, e non mettetevi in testa che in Romania si andrà a fare qualcosa di diverso, sempre di pensioni ci si occuperà, solo che la si pagherà ai Rumeni L’Ente si augura che gli Italiani non incomincino con il solito razzismo che magari preferirebbero gli Albanesi o addirittura Somali o i Libici perché per il nostro bene amato Ente, sono tutti uguali e non si fanno problemi di razza . Ormai c’è la globalizzazione e che si tratti di Rumeni o di chi che sia dal punto di vista umano non cambia nulla. Dobbiamo anche tener conto che le pensioni di questi nostri confratelli sono di molto inferiori alle nostre. In questo modo prendiamo due piccioni con una fava e l’ Inps sarà finalmente al sicuro e non rischierà più il fallimento. Più che la Patria poté la Globalizzazione. Pare, dalle ultime fughe di notizie, che si stia anche studiando la delocalizzazione dell'Italia, Speriamo che non lo scopra Grillo.

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Profilo

  • Il brigante
  • Apro gli occhi e dormo un sonno profondo,
profondo più del vasto mare.
Chiudo gli occhi,son desto e... corro, corro, corro. Chi m'insegue? Le Ronde!
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Gli uomini passano le idee res

 

La parabola della vita è fredda e cinica. Essa ha sempre un inizio, un massimo e una fine. Questa è una realtà che gli uomini potenti e non, devono accettare. Diversamente essa procede inesorabile perché non ha bisogno del consenso. Ed è ovvio che la grandezza dell'essere umano sia pari alla dignità che mostra nei momenti difficili.

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Soffia, soffia vento del Sud

 

 

Sud, con la potenza del voto, scaccia, dal tempio della politica   i  rappresentanti corrotti e servi del governo del nord.
Soffa, soffia sempre più forte vento del Sud
 per non essere più servo del Nord
 

Sud:- Un grido di dolore

Basta insulti e umiliazioni. Sono centocinquant' anni che i Nordisti ti mortificano e ti sfruttano, non sei ancora sazio? Ti definiscono Piagnone e usano tutti gli strumenti che hanno per suscitare in te un senso di colpa. Vogliono annullare ogni tua capacità reattiva per farti accettare passivamente e per altri centocinquant'anni il nuovo colpo che hanno preparato. Ancora non ti pesa l'antica valigia di cartone? E tu, mamma del Sud, dov'è tuo figlio?  Forse dorme nella vecchia casa del Nordista che con il suo affitto e con il sudore di entrambi se n'è costruita una nuova?  E tu vecchio, canuto e stanco, da quando non vedi il tuo ragazzo? Verrà a trovarti questo Natale? Lascia pure saltellare sulle tue ginocchia, il suo futuro, intanto prepara la valigia. Devi tenerla pronta, mi raccomando, così lui potrà andare appena il padre, ormai sfiancato, verrà a occupare il posto che avrai lasciato.

 Alza la testa uomo dell'antico regno, ovunque tu sei, in Patria o nel mondo, butta la vecchia valigia e vieni con noi, cammineremo insieme per costruire un Sud libero e migliore. Non più mafia e colonizzatori, non più ‘ndrangheta e corruttori, non più camorra e sfruttatori ma dignità, orgoglio e lavoro    

 

    

 

La mafia-Misteri e assurdità

http://digilander.libero.it/inmemoria/boss_mafiosi.htm

L'indirizzo sopra riportato, vi permette il collegamento con il sito che riporta il curriculum vitae dei capi della mafia siciliana.Il motivo di questa proposta è di seguito riportato. Vi sembrano questi personaggi così descritti avere la cultura e la capacità di gestire un'organizzazione che ha la forza di competere con l'economia nazionale e addirittura con lo Stato. O non sono essi piuttosto dei paraventi necessari per coprire i veri capi della Mafia? Perché lo stato non fa in tempo ad arrestarne uno che è già pronto il sostituto? come si può pensare che un capo della Mafia possa amministrare una si potente struttura con dei "pizzini". Come può essere definito capo mafia un signore che viveva in una baracca e si trastullava a preparar ricotta? Come poteva un "ricottaro", con modesto livello culturale, amministrare una poderosa potenza economica, capace addirittura, di decidere della vita e della morte dei più qualificati rappresentanti della legalità italiana? Non vi sembra più logico pensare che la Mafia abbia in realtà una regia molto più sofisticata e capace di quanto vogliano farci credere? Non credete sia finalmente giunta l'ora di disturbare il vero manovratore? Sino a quando i responsabili potranno continuare a offendere la nostra intelligenza?

Soffia, soffia sempre più forte vento del Sud

I giorni di Giuda e dei pigmei

Nei  giorni 22 e 23 Marzo i pigmei di AN ligi agli ordini dell’onnipotente, scioglieranno AN per confluire nel nuovo partito. Per l’occasione mi permetto di riportare un articolo proposto nel 2005 ad alcuni giornali ma non pubblicato. Lo ripropongo oggi sul mio Blog ritenendolo di estrema attualità.

“ DOVE VA ALLEANZA NAZIONALE ?

Il dibattito avviato da Berlusconi sul partito unico attraversa e provoca fibrillazioni più o meno forti in tutti i partiti della casa delle libertà; tra questi, AN è quello che più ne avverte le problematiche, per cui è comprensibile che i suoi militanti, formatesi alla luce della fiamma, abbiano dubbi e preoccupazioni verso i principi e gli ideali provenienti da altre culture politiche, non sempre condivise, e che dovranno in qualche modo accettare. Così come è legittimo che uomini che tanto hanno dato e raramente hanno avuto si preoccupino di sapere cosa troveranno nel pentolone del partito unico allorquando le "streghe della pallida Ecate" rimescolando e attizzando, avranno completato " l'intruglio" di questa nuova struttura. Lasciatoci alle spalle ciò che fu scelto ed escluso con il congresso di Fiuggi ove vedemmo le lacrime dei vinti, per i quali nessuno aveva programmato o autorizzato il successivo insulto, credevamo ormai chiuso il ciclo delle grandi rinunce, invece ci ritroviamo al punto di partenza, con interrogativi addirittura esistenziali. Ad esclusione della dicitura "nazionale" già sostituita dai fatti col termine federale, quali degli antichi valori supereranno la grande selezione del nuovo prestigiatore? Ci saranno ancora i valori dello stato sociale? Saremo un partito riformista o conservatore? Resteranno le partecipazioni statali o tutto sarà affidato ai grandi capitali e al libero mercato? E la scuola, la sanità, le pensione, quanto di esse verrà posto nelle mani del privato? Ma ancor più, continueranno i cittadini dalle Alpi al mare, compresa "Roma ladrona ", ad avere gli stessi diritti morali e materiali? O avremo cittadini di prima, seconda e terza categoria, come ci sembra essere già in prospettiva? Su questo si interroga oggi il fedele popolo di AN che da Fiuggi continua a dibattersi tra abiure e novità talvolta non facili da condividere e che si appresta per volere di pochi, e senza essere interpellato, ad effettuare un altro e forse ultimo salto. Sembra anche giusto chiederci (e non avremmo voluto farlo) come mai i riformatori Del lavoro altrui nel momento in cui a Fiuggi Si resero conto d'indossare un vestito stretto non prendessero Loro le opportune iniziative volando essi stessi verso altri lidi? Ecco da questo scaturisce lo stato conflittuale nel partito, è questo che genera i diversi frazionamenti nei quali si rifugia e trova il coraggio di continuare buona parte dei sostenitori. Questa situazione, presente a livello nazionale, si riflette nelle regioni, nelle (province e ancor più nei comuni ove le scelte forzate della coalizione hanno talvolta

privato la base del loro punti di riferimento Diciamo pure che il bipolarismo ancora ritenuto garante di democrazia e progresso, ha in realtà ridotto i margini di scelta e di dialogo concentrando il potere nelle mani di pochissimi che non. sempre ne fanno uso appropriato, ha inoltre favorito la formazione

di partiti e partitelli ad personam che hanno polverizzato lo scenario politico nazionale. Il partito, che ci insegnò a cedere il passo all'anziano e a rispettarne il passato, e che è impegnato oggi ad approvare leggi e leggine ad hoc non sempre edificanti, merita certamente maggior considerazione. E allora coraggio uomini di AN, si riapra il dialogo, si ritorni a guardare alla base, si rifletta sul maggioritario, non si abbia paura del proporzionale, ma soprattutto ci si ricordi che Dio c’è ed è Uno. Altro che ripulisti!

Castelforte 01/08/05     Porchetta Vincenzo  Via S. Martino